mercoledì 1 aprile 2009

IL CONGRESSO DEL POPOLO DELLA LIBERTA' ENTRA NELLA STORIA

Il congresso fondativo del Popolo della Libertà ha riscosso un successo dal punto di vista prettamente politico e da quello che coinvolge l’entusiasmo dei responsabili, dei simpatizzanti e di tutti coloro che credono nel PdL e nel suo futuro.Non avevamo dubbi sulla bontà di un progetto politico che nel corso degli anni ha preso corpo a partire dalla “base”, per arrivare a contagiare felicemente i vertici di FI e di An e giunto a compimento grazie soprattutto alla spinta decisiva di Berlusconi. E a maggior ragione non ne avevamo sull’adesione entusiasta di un popolo riformista, liberale e profondamente legato ai valori delle democrazie occidentali che, nei fatti, ha anticipato nella comunione di ideali la nascita del partito unico di centrodestra. Quello che è stato per certi versi sorprendente, invece, dei tre giorni di un Congresso che ha segnato la storia politica per i prossimi decenni, fungendo da vero e proprio spartiacque, è stata la forza e la varietà di un evento che ha saputo spiazzare chi avrebbe voluto descrivere una kermesse senz’anima, o eventuali veleni, o chissà quale “sventura” fra le tante che i commentatori di parte avversa avevano preconizzato. Ebbene, sono stati proprio quei commentatori, insieme ai loro referenti politici del centrosinistra, gli unici a rimanere delusi. Hanno dovuto rinfoderare critiche preconcette e cronache negative probabilmente già scritte per puro pregiudizio, e sono stati costretti a limitarsi a scarni commenti a denti stretti perché hanno trovato proprio poco a cui aggrapparsi.


Da "il mattinale"

Nessun commento: