giovedì 16 aprile 2009

ANTONELLA LAROCCA - Il laboratorio di Davide Lajolo

Presentazione del libro "Il laboratorio di Davide Lajolo" di Antonella Larocca, edito da SpettAttore Libri. Interverranno con l'autrice: Gianluca Porro (Assessore all'Istruzione del Comune di Nizza) e Daniele Massimelli (Presidente Fondazione Davide Lajolo, Milano).


INDICE

Introduzione di NORA CIOTTOLI

Prefazione di GIUSI BALDISSONE

"La vera natura di Ulisse" di FOLCO PORTINARI

Capitolo primo. Introduzione a Davide Lajolo
1.1 - La vita
1.2 - I diari partigiani
1.3 - Il giornalismo
1.3.a - "l'Unità" di Torino (1945-1948)
1.3.b - Gli anni milanesi (1948-1958)
1.3.c - I corsivi di Ulisse
1.3.d - Il ritorno al giornalismo: "Giorni - Vie Nuove"
1.4 - Il deputato piemontese
Appendice al capitolo primo
Garibaldini alla riscossa
Quel signore vuole abdicare
Politica in bicicletta
"Culturame"
Caro Questore,
Addio Ragazzi
Note al capitolo primo

Capitolo secondo.L'attività critica

2.1 - Lajolo e la pittura
2.1.a - La critica d'arte e Gli uomini dell'arcobaleno
2.1.b - Lajolo collezionista d'arte
2.2 - La critica letteraria
2.2.a - Il vizio assurdo - Dedicato all'amico Pavese
2.2.b - Fenoglio, cantore della Resistenza e della verità
Appendice al capitolo secondo
Gli undici gelsi
Un contadino sotto le grandinate
Note al capitolo secondo

Capitolo terzo. Il "laboratorio" letterario di Lajolo
3.1 - La letteratura
3.1.b - La poesia diaristica di Lajolo
3.1.a - Lajolo narratore
3.2 - Tra letteratura e giornalismo: I Rossi
Note al capitolo terzo

Capitolo quarto - Lajolo nei ricordi

4.1 - Intervista a Folco Portinari
4.2 - Intervista a Oddino Bo
4.3 - Intervista ad Armando Brignolo Appendice al capitolo quarto
L'elogio dell'astemio
Note al capitolo quarto

Conclusioni

Bibliografia

Indice

http://astilibri.it/cultura/laboratorio_lajolo.htm

mercoledì 1 aprile 2009

IL CONGRESSO DEL POPOLO DELLA LIBERTA' ENTRA NELLA STORIA

Il congresso fondativo del Popolo della Libertà ha riscosso un successo dal punto di vista prettamente politico e da quello che coinvolge l’entusiasmo dei responsabili, dei simpatizzanti e di tutti coloro che credono nel PdL e nel suo futuro.Non avevamo dubbi sulla bontà di un progetto politico che nel corso degli anni ha preso corpo a partire dalla “base”, per arrivare a contagiare felicemente i vertici di FI e di An e giunto a compimento grazie soprattutto alla spinta decisiva di Berlusconi. E a maggior ragione non ne avevamo sull’adesione entusiasta di un popolo riformista, liberale e profondamente legato ai valori delle democrazie occidentali che, nei fatti, ha anticipato nella comunione di ideali la nascita del partito unico di centrodestra. Quello che è stato per certi versi sorprendente, invece, dei tre giorni di un Congresso che ha segnato la storia politica per i prossimi decenni, fungendo da vero e proprio spartiacque, è stata la forza e la varietà di un evento che ha saputo spiazzare chi avrebbe voluto descrivere una kermesse senz’anima, o eventuali veleni, o chissà quale “sventura” fra le tante che i commentatori di parte avversa avevano preconizzato. Ebbene, sono stati proprio quei commentatori, insieme ai loro referenti politici del centrosinistra, gli unici a rimanere delusi. Hanno dovuto rinfoderare critiche preconcette e cronache negative probabilmente già scritte per puro pregiudizio, e sono stati costretti a limitarsi a scarni commenti a denti stretti perché hanno trovato proprio poco a cui aggrapparsi.


Da "il mattinale"