Ripartono dall'Aquila i temi principali in discussione all'assemblea generale delle Nazioni Unite. E sarà il presidente Berlusconi alle 19 italiane di oggi in quell'aula dell'Onu a ricordare come proprio dal nostro vertice G8 del luglio scorso, proprio dall'Aquila, sia stato dato il via a quella regolamentazione dei mercati finanziari internazionali che i governi e l'opinione pubblica chiedevano con insistenza. Regole invocate a gran voce dopo la tempesta e la successiva perdita di fiducia provocate da strumenti finanziari truffaldini. Nuove regole, dunque, nella strategia del presidente Berlusconi, ma anche la volontà di riportare al centro delle decisioni di qualunque consesso o vertice la persona umana, l'individuo con le sue richieste, con i suoi desideri, con le sue necessità. È il principio del people first, della persona prima di tutto: quel principio che il nostro governo aperto alla solidarietà sociale ha applicato così bene nel corso della crisi economica, cercando di salvaguardare i posti di lavoro, le famiglie, gli anziani, tutti i più deboli. Un principio che più volte Berlusconi ha condensato nella frase: nessuno deve essere lasciato indietro. Anche per questo motivo, il nostro governo libero e liberale punta su mercati aperti agli scambi, è nettamente contrario al protezionismo, vuole che i Paesi meno fortunati, rimasti indietro nello sviluppo economico, possano partecipare alla ripresa verso il benessere.
Sotto questo aspetto, il presidente Berlusconi all'Onu ricorderà il fondo di 20 miliardi di euro messo a disposizione dalla Fao, l'organismo con sede a Roma per l'alimentazione e l'agricoltura, appunto per dare vita a nuove infrastrutture agricole in quei Paesi poveri dove troppo spesso gli aiuti sono finiti nelle tasche delle élites al potere più che in quelle degli sfortunati cittadini. È la speculazione lo spettro che turba i sonni del mondo in questa prima fase di ripresa economica.
Soltanto un impegno comune dei Paesi avanzati per frenare e punire questa virulenta speculazione, secondo il presidente Berlusconi, una lotta decisa ai paradisi fiscali, un controllo severo e continuo dei prezzi del petrolio con le loro selvagge fluttuazioni, un valido monitoraggio delle quotazioni delle materie prime e dei prodotti alimentari potranno riportare la fiducia sui mercati e sopratutto nell'opinione pubblica. Oltre a regolare nel segno della prudenza il mercato degli acquisti futuri, i cosiddetti futures, l'Italia propone anche l'istituzione di riserve strategiche, sempre per mettere alle strette la speculazione. Uniti da un atteggiamento positivo: soltanto così, dice il presidente Berlusconi, la comunità internazionale potrà ritrovare la fiducia necessaria per uscire definitivamente dalla crisi e imboccare la strada di una solida, robusta e duratura ripresaDa "IL MATTINALE"